Spotify dichiara guerra alle versioni craccate: gli utenti segnalano malfunzionamenti

Negli ultimi giorni, un’ondata di segnalazioni ha invaso forum e piattaforme come Downdetector: Spotify sembra non funzionare correttamente per alcuni utenti. Tuttavia, l’azienda non ha rilasciato alcuna comunicazione ufficiale in merito. Analizzando più a fondo la situazione, emerge un dettaglio interessante: i problemi riguardano esclusivamente coloro che utilizzano una versione modificata dell’app, suggerendo che Spotify abbia adottato nuove misure per contrastare la pirateria.

Una delle ipotesi più accreditate è che Spotify abbia implementato la Play Integrity API di Google, una funzionalità del Play Store progettata per verificare che le richieste degli utenti provengano da un’app originale, installata tramite canali ufficiali e in esecuzione su un dispositivo Android autentico. Se il backend dell’app rileva un’alterazione del file binario, può impedirne il funzionamento.

Un’altra possibilità è che l’Italia sia stata inserita in un programma di test A/B per nuove misure di sicurezza, attivando un blocco specifico contro le APK modificate. Questa teoria troverebbe conferma nel fatto che le segnalazioni provengono principalmente dal nostro Paese.

Per chi finora ha usufruito di Spotify in maniera non autorizzata, il blocco rappresenta un problema. Tuttavia, esistono alternative legali e gratuite per ascoltare musica: YouTube Music, accessibile senza abbonamento, ma con pubblicità e la necessità di tenere lo schermo acceso, e Amazon Music Free, disponibile per gli abbonati Prime, senza costi aggiuntivi. Inoltre, chi vuole continuare a usare Spotify ha comunque a disposizione l’intero catalogo tramite l’app ufficiale per tablet e computer, accettando l’inserimento di annunci pubblicitari tra un brano e l’altro.

Per gli studenti, rimane la possibilità di accedere a un abbonamento scontato a 5,99 euro al mese, mentre i nuovi utenti possono provare Spotify Premium gratuitamente per un mese intero. Con questa mossa, Spotify dimostra di voler combattere attivamente la pirateria, proteggendo i propri contenuti e incentivando l’uso delle versioni ufficiali del servizio. Resta da vedere se questa strategia porterà a un aumento degli abbonamenti o se gli utenti cercheranno nuove alternative.

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