Le auto di oggi sono davvero peggiori di quelle di una volta?

Tra gli appassionati di auto più maturi serpeggia un dubbio sempre più diffuso: le vetture moderne non sono più costruite “come una volta”. E forse non è solo nostalgia. Sebbene le automobili odierne siano incredibilmente avanzate, piene di dispositivi elettronici e sistemi software all’avanguardia, questa evoluzione ha portato con sé anche svantaggi non trascurabili. L’aumento della complessità ha reso le auto più vulnerabili ai guasti e ha ridotto drasticamente la possibilità per i proprietari di intervenire autonomamente sulle riparazioni, come accadeva nei decenni passati.

Negli anni Ottanta, chiunque poteva mettere le mani sotto il cofano della propria vettura e risolvere un problema con pochi attrezzi e un po’ di esperienza. Oggi, invece, molte riparazioni sono impossibili senza l’intervento di un meccanico specializzato e costosi strumenti diagnostici. Questa trasformazione solleva un interrogativo: il periodo d’oro dell’automobile è davvero finito?

Analizzando l’affidabilità e la durata dei veicoli moderni rispetto a quelli del passato, i dati non sono incoraggianti. Teoricamente, ogni innovazione tecnologica dovrebbe migliorare l’esperienza di guida, ma nella pratica molte auto di nuova generazione si rivelano meno robuste e più soggette a problemi rispetto ai modelli di qualche decennio fa. Un esempio emblematico è rappresentato dai sistemi di infotainment, ormai diffusi su quasi tutti i veicoli, ma spesso fonte di frustrazione per i conducenti. Funzioni come Apple CarPlay e Android Auto, progettate per rendere l’esperienza più fluida, sono in realtà tra le principali cause di malfunzionamenti elettronici, con un aumento significativo delle segnalazioni negli ultimi anni.

Il problema non è affatto marginale. Se un tempo un guasto meccanico poteva essere risolto con un intervento manuale, oggi quando un software si blocca o diventa incompatibile con gli aggiornamenti, spesso l’unica soluzione è sostituire l’intero componente, con costi elevati per il proprietario. Anche altri sistemi tecnologici, come Bluetooth e Wi-Fi di bordo, si dimostrano spesso poco affidabili, complicando ulteriormente l’esperienza d’uso.

Le case automobilistiche attribuiscono parte di queste difficoltà al continuo sviluppo degli smartphone, che rende complicata l’integrazione tra il sistema del veicolo e i dispositivi mobili. Secondo un’indagine di JD Power, oltre la metà dei guasti più frequenti nelle auto moderne è legata proprio alla comunicazione tra il telefono e il veicolo, segno di una tecnologia che ancora fatica a essere perfettamente sincronizzata.

Un’altra innovazione che avrebbe dovuto semplificare la vita agli automobilisti, ma che spesso si rivela deludente, è quella degli aggiornamenti software a distanza (OTA). Questi update permettono di migliorare le prestazioni dell’auto senza la necessità di recarsi in officina, almeno in teoria. Tuttavia, secondo le statistiche, il 56% degli utenti che ha ricevuto un aggiornamento non ha riscontrato alcuna differenza, mentre solo il 30% ha notato miglioramenti concreti.

Dal punto di vista numerico, i dati sull’affidabilità dei veicoli moderni parlano chiaro: le auto nuove vendute nel 2022 hanno registrato una media di 241 guasti ogni 100 unità, mentre i modelli già in circolazione hanno segnato un tasso di 196 problemi ogni 100 veicoli, con un incremento del 12,5% rispetto agli anni precedenti.

A tutto questo si aggiunge un’altra variabile fondamentale: la spinta verso l’ecologia e la riduzione delle emissioni ha costretto i costruttori a fare compromessi sui materiali e sulla progettazione. Per rispettare i nuovi standard ambientali, molti modelli utilizzano componenti più leggeri e meno durevoli, con un conseguente abbassamento della qualità costruttiva complessiva.

Di fronte a questi dati e alle esperienze sempre più frequenti dei consumatori, il sospetto che le auto di oggi siano meno affidabili di quelle di una volta sembra trovare conferme concrete. La tecnologia ha portato innovazioni straordinarie, ma al prezzo di una maggiore fragilità e di una minore indipendenza per chi guida. L’era dell’auto indistruttibile, che poteva percorrere centinaia di migliaia di chilometri senza problemi, potrebbe essere davvero finita.

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