Mauro Repetto, cofondatore degli 883 insieme a Max Pezzali, ha recentemente rivelato alcuni interessanti dettagli sulla sua visione del gruppo e della sua carriera, durante un intervento al Tedx Taranto. Repetto ha parlato con sincerità della sua posizione riguardo alla possibilità di continuare il progetto musicale degli 883 senza la presenza di Pezzali, escludendo categoricamente l’idea di un gruppo senza di lui. Ha sottolineato quanto sia importante il contributo di Pezzali, ma ha anche espresso apprezzamento per le numerose tribute band che rendono omaggio alla band, una dimostrazione di come il loro impatto sulla musica italiana resti vivo.
Nel corso dell’intervista, Repetto ha rievocato aneddoti del passato, ricordando con affetto un episodio che risale agli inizi del loro percorso, quando, durante una chiacchierata in un bar, Pezzali pronunciò una frase che sarebbe poi diventata celebre: “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Un’idea nata da uno sguardo casuale su una ragnatela, che si è trasformata nel titolo di una delle canzoni più iconiche della band. Repetto ha dichiarato che gli piacerebbe tornare nello stesso bar, magari condividendo una birra con Pezzali, per rivivere quel momento.
Riguardo alla recente serie TV che racconta la storia degli 883, Repetto ha espresso il suo punto di vista come spettatore. Sebbene la fiction abbia un taglio romanzato e leggera, ha detto di guardarla con piacere, come un consumatore di cultura pop. Nonostante le differenze tra la realtà e la fiction, è felice che venga celebrato il successo e l’influenza della band.
Oltre ai ricordi, Repetto ha anche parlato dei suoi progetti attuali, tra cui il tour in corso con lo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno”. A tal proposito, ha condiviso un pensiero profondo sul vero significato dell’eroe: non si tratta di superpoteri o abilità straordinarie, ma della determinazione, del sorriso e della voglia di mettercela tutta, ogni giorno, in ogni situazione. Un messaggio che, secondo lui, è alla base del vero potere di ciascuno di noi.