Il Parlamento delle Azzorre ha approvato una legge che sancisce la creazione della più vasta area marina protetta del Nord Atlantico, portando al 30% la porzione di acque dell’arcipelago tutelate. Questa misura, che copre circa 287.000 chilometri quadrati, è il passo più recente verso un obiettivo globale di conservazione ambientale, fissato dal trattato Kunming-Montreal, che mira a proteggere il 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030.
La nuova area marina protetta comprende due zone: una “completamente protetta”, in cui qualsiasi attività umana è vietata, e una “altamente protetta”, che consente solo attività selezionate e regolamentate, come la pesca sostenibile, per non danneggiare l’ecosistema. In queste acque si trovano alcuni degli ambienti più preziosi del pianeta, come montagne sottomarine e sorgenti idrotermali, che ospitano una biodiversità unica, con specie rare e vulnerabili come squali, balene e capodogli.
La decisione di proteggere il mare non è solo una questione ecologica, ma anche un modo per garantire la sopravvivenza culturale ed economica dell’arcipelago. José Manuel Bolieiro, presidente del governo regionale, ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un segno di indipendenza politica e di visione a lungo termine per le Azzorre, che da sempre sono profondamente legate all’oceano.
Questa legge è il frutto di un lungo processo di negoziazione, che ha coinvolto il governo locale, i rappresentanti della pesca, il settore del turismo marittimo e le organizzazioni ambientaliste, cercando di bilanciare le esigenze economiche con la necessità di proteggere la natura. Con questo progetto, le Azzorre si propongono come modello di conservazione marina, dando l’esempio a livello globale di come la scienza, la partecipazione e la politica possano lavorare insieme per costruire un futuro sostenibile.