SAI CHE… Filtralife purifica 1.300 litri d’acqua inquinata ogni ora senza batteria né elettricità?

In un mondo dove l’accesso all’acqua potabile è un problema crescente, specialmente nelle regioni più svantaggiate, una nuova innovazione francese promette di rivoluzionare il settore. Filtralife, sviluppato da Paul e Auguste Minot, è un sistema di filtrazione autonomo che può purificare fino a 1.300 litri di acqua contaminata all’ora senza bisogno di elettricità o batterie. Questa invenzione è destinata a diventare una soluzione fondamentale per le aree con gravi carenze infrastrutturali, dove milioni di persone lottano ogni giorno per avere accesso a acqua potabile.

Il sistema utilizza una combinazione di nanofiltrazione e osmosi inversa, permettendo di rimuovere batteri, virus, metalli pesanti e pesticidi, ma preservando i minerali benefici per la salute. La macchina, di dimensioni contenute, è progettata per essere facile da usare anche in contesti di emergenza, come durante catastrofi naturali o in paesi in via di sviluppo dove le risorse idriche sicure sono rare.

Filtralife è stato recentemente premiato con la medaglia d’oro al concorso Lépine 2024 per la sua capacità di offrire una soluzione immediata e a basso impatto ambientale. Questo dispositivo non solo offre una risposta concreta a uno dei problemi più urgenti del nostro tempo, ma potrebbe anche diventare uno strumento essenziale per ONG, governi e organizzazioni internazionali che lavorano nelle zone più vulnerabili del pianeta.

Secondo i dati dell’UNICEF, ogni anno circa 7 milioni di persone muoiono a causa di malattie legate all’acqua contaminata, con un numero significativo di vittime tra i bambini sotto i 5 anni. Filtralife potrebbe dunque rappresentare un passo decisivo verso la riduzione di questi numeri, permettendo l’accesso all’acqua potabile a chi ne ha più bisogno, senza dipendere da fonti energetiche tradizionali.

L’efficacia del dispositivo è stata testata su acque provenienti dal fiume Marna, dove Filtralife ha eliminato inquinanti come il glifosato, portando l’acqua a livelli di purezza ben al di sotto delle soglie di sicurezza stabilite dalle normative internazionali. In un mondo sempre più colpito da disastri naturali e cambiamenti climatici, questa tecnologia potrebbe rappresentare un’importante risorsa per garantire la sopravvivenza e il benessere delle popolazioni vulnerabili.