Billy Corgan, il noto frontman degli Smashing Pumpkins, ha recentemente espresso la sua frustrazione nei confronti dell’industria musicale, accusandola di aver ostacolato il rock negli anni ’90. In un’intervista, ha sostenuto che la musica rock era vista come una minaccia dall’industria, poiché band come Smashing Pumpkins, Pearl Jam, Nine Inch Nails e Red Hot Chili Peppers riuscivano a conquistare il pubblico senza essere controllate.
Corgan ha descritto quel periodo come un momento cruciale per il rock, caratterizzato da una generazione di artisti che hanno saputo creare un forte legame con le masse grazie a una visione innovativa. Tuttavia, il successo di questi gruppi non è stato accolto con entusiasmo dall’industria, che secondo lui ha cercato di sfruttare il loro talento mentre, allo stesso tempo, nutriva un’ostilità profonda nei loro confronti.
Ha paragonato l’industria musicale a un mondo fittizio, affermando che è incapace di gestire figure autentiche e ribelli, come Kurt Cobain ed Eddie Vedder. Corgan ha avvertito che il successo di queste band conteneva un rischio di auto-sabotaggio, con l’industria pronta a sostituirle non appena possibile.
Questo episodio mette in luce le tensioni esistenti tra artisti e l’industria musicale, evidenziando le sfide che i musicisti affrontano nel mantenere la loro integrità creativa in un ambiente che spesso privilegia il profitto rispetto all’arte.