Il collagene è un ingrediente molto amato nell’industria della bellezza, presente in numerosi prodotti cosmetici e integratori, grazie alle sue proprietà benefiche per pelle, capelli e articolazioni. Tuttavia, dietro a questa popolarità si nasconde una verità inquietante: la sua produzione contribuisce significativamente alla deforestazione nel Gran Chaco, una delle aree forestali più preziose del Sud America.
Recenti indagini hanno rivelato che la crescente domanda di collagene ha alimentato l’allevamento intensivo di bestiame in Paraguay. Questo processo ha portato all’abbattimento di oltre 18.000 ettari di foresta tra il 2021 e il 2023, un’area equivalente a quella dell’intera città di Parigi. Le pelli di questi bovini vengono utilizzate per la produzione di collagene, alimentando un mercato che ha raggiunto un valore di 4 miliardi di dollari nel 2022 e continua a espandersi.
Il Gran Chaco è una regione cruciale per la biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici. La sua deforestazione non solo minaccia l’ambiente, ma mette in pericolo anche le comunità indigene, come gli Ayoreo Totobiegosode, che dipendono da questo ecosistema per la loro sopravvivenza. Le attuali pratiche di allevamento, insieme a leggi ambientali deboli, consentono un disboscamento indiscriminato e insostenibile.
La legge forestale del Paraguay consente agli allevatori di mantenere solo il 25% della copertura forestale sulle loro proprietà, favorendo una continua espansione delle terre agricole a scapito delle foreste. Se non si interviene, gli esperti avvertono che il Gran Chaco potrebbe scomparire completamente entro il 2080.
In questo contesto, diventa fondamentale sensibilizzare i consumatori sulla reale origine dei prodotti che utilizzano e chiedere un cambiamento nelle politiche di approvvigionamento, affinché si possa garantire un futuro sostenibile per le foreste e le comunità che vi abitano.