Più di sei milioni di famiglie in Italia, pari a 15 milioni di individui, hanno un decoder satellitare per la ricezione dei programmi televisivi, gratuiti o a pagamento – E’ questo uno dei principali risultati di una elaborazione dello studio Frasi sui dati Auditel che fa luce su uno dei sistemi di ricezione solitamente meno considerati nel panorama dell’offerta televisiva italiana.
Eppure gli utenti abituali dell’offerta satellitare rappresentano un profilo interessante: quasi il 20% si situa nella fascia di età tra i 45 e i 54 anni e quasi il 60% è tra le famiglie economicamente più agiate.
Ma ancora più significativi sono i dati relativi all’utilizzo della piattaforma gratuita satellitare che, nel nostro Paese, è gestita ormai da più di quindici anni da Tivùsat che offre oltre 180 programmi tra cui tutti i canali Rai, Mediaset, Discovery, e molti altri internazionali come Arte o Euronews e, in più, ha in esclusiva per l’Italia la visione in Ultra Alta Definizione di molti canali in 4K (Rai 4K e altri canali in inglese di viaggi, cultura, arte, yoga).
Tivùsat ha superato i 3 milioni di decoder attivi e, cosa ancora più interessante, i suoi utenti la utilizzano in modo assai intensivo: secondo Auditel (dati giugno – settembre 2024) nel giorno medio sono quasi cinquecentomila gli individui che utilizzano il decoder satellitare free per vedere la televisione e circa un milione e duecentocinquantamila sono coloro che lo utilizzano in prima serata. Ciò significa che oltre il 5% dell’audience complessivo della televisione è realizzato proprio attraverso l’utilizzo del decoder free di Tivùsat.
Un dato importante se si pensa che Tivùsat è l’unica piattaforma televisiva gratuita che copre in Italia l’intero territorio nazionale grazie alla sua diffusione satellitare (supplendo anche alle carenze della televisione terrestre o a quelle della banda larga per la tv via streaming che lasciano ampie zone territoriali in mancanza di segnale o copertura), una funzione fondamentale per garantire un servizio universale che, anche in vista dei prossimi passaggi al nuovo standard digitale terrestre.
-foto Agenzia Fotogramma –