Innanzitutto: è vero che i gestori di tali siti dovranno accertarsi dell’età dei propri visitatori tramite un sistema ufficiale e riconosciuto dallo Stato. Tuttavia, ciò non implica che si dovrà utlizzare per forza lo SPID o la Carta d’Identità Elettronica, come riportato da molti.
I sistemi di controllo che potranno implementare le piattaforme infatti prevedono anche altri sistemi, tra cui la verifica attraverso applicazioni installate su smartphone o PC, oppure tramite internet.
Come si legge nella delibera ufficiale di AGCOM, infatti, è stato stabilito che la verificà dell’età deve avvenire in tre fasi:
- la prima tramite “l’emissione, ad esempio mediante accesso a un sito web tramite browser, di una “prova dell’età”, a seguito della identificazione, rilasciata da diversi soggetti, indipendenti dal fornitore di contenuti, che conoscono l’utente di Internet, siano essi fornitori di servizi specializzati nella fornitura di identità digitale, o un’organizzazione o soggetto che ha identificato l’utente di Internet in un altro contesto. Il soggetto che fornisce la “prova dell’età” non è conoscenza dell’utilizzo che l’utente ne farà e deve essere certificato da un’apposita Autorità al fine di avere garanzie sul sistema di identificazione usato”;
- la seconda fase prevede “la comunicazione della prova dell’età solo all’utente che poi la presenterà al sito o piattaforma visitata. La “prova dell’età” può essere, ad esempio, scaricata direttamente dall’utente attraverso il sito web del soggetto certificatore e poi inviata, sempre dall’utente via web, al sito o piattaforma visitata.”
- e la terza è caratterizzata dall’analisi da parte del sito e la piattaforma.
Nella delibera non si fa riferimento ad un sistema specifico, e starà alle singole piattaforme stabilire e scegliere in che modo applicarla. Quindi si, potrebbe servire lo SPID o la CIE per accedere ai siti per adulti, ma non saranno gli unici sistemi accettati.