Nel suo straordinario viaggio iniziato 47 anni fa, Voyager 1 continua a sorprendere il mondo scientifico. Nonostante le difficoltà recenti, gli strumenti a bordo della sonda hanno ripreso a funzionare perfettamente, permettendo di inviare segnali da una distanza incredibile di 24 miliardi di chilometri dalla Terra.
Questa missione, che insieme alla sua gemella Voyager 2 ha segnato tappe fondamentali nell’esplorazione spaziale, è equipaggiata con strumenti avanzati capaci di misurare onde di plasma, campi magnetici e particelle nello spazio interstellare.
Dopo un episodio di malfunzionamento avvenuto nel novembre 2023, che aveva causato l’invio di dati incomprensibili, il team di ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della NASA ha lavorato intensamente per ripristinare la funzionalità della sonda. Grazie a un aggiornamento software, i segnali ora tornano a essere chiari e utili per la comunità scientifica.
Le speranze sono alte: gli scienziati puntano a mantenere la sonda attiva fino al 2035, quando si prevede che si troverà a 30 miliardi di chilometri dalla nostra casa nel sistema solare. Voyager 1 non è solo un testimone del passato, ma un simbolo della perseveranza della scienza e della curiosità umana nel cercare di comprendere il vasto universo.