Si è concluso a Milano un nuovo Digital Coffee, organizzato da JAKALA presso la storica sede di Palazzo Mellerio. L’incontro, sul tema “Media intelligenti: l’AI come boost per ottimizzazione e accesso al dato”, ha visto riuniti esperti di settore, marketers e fondi di investimento con l’obiettivo di approfondire come l’Intelligenza artificiale stia ottimizzando l’accesso e l’utilizzo dei dati, trasformando radicalmente le strategie di comunicazione.
L’evento si inserisce nell’ambito del ciclo di incontri ideato da JAKALA per favorire il dialogo tra i leader aziendali e i protagonisti della trasformazione digitale, riuniti in presenza per aprire nuove prospettive attraverso un confronto diretto sulle tecnologie emergenti e il loro impatto sulle strategie di business.
A guidare l’incontro è stato Amedeo Guffanti, Global Managing Director della Business Line Digital & Media di JAKALA, mentre la moderazione è stata affidata ad Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC.
Al centro del dibattito, il ruolo cruciale dell’Intelligenza Artificiale nella trasformazione del settore, con particolare attenzione a come questa tecnologia consenta di ottimizzare le campagne pubblicitarie, migliorare l’accesso ai dati e rispondere rapidamente ai nuovi trend di mercato.
“L’AI ha dimostrato di essere un acceleratore importante per l’efficienza delle campagne di marketing”, spiega Amedeo Guffanti. “Da uno studio che abbiamo condotto su più di 50 clienti con strategie AI attive, rileviamo maggiore efficienza ed efficacia nelle campagne, che vedono aumentare i propri volumi fra il 20% e il 30% e vedono una riduzione dei costi di acquisizione tra il 15% e il 20%. L’AI di prima generazione, quella legata ai Big Data, è oggi amplificata dal miglioramento delle tecnologie a disposizione, che permettono di integrare all’interno delle variabili classiche – con cui abbiamo sempre ottimizzato le campagne digitali -, variabili maggiormente articolate come, ad esempio, i dati provenienti dal CRM e le differenze sociodemografiche di persone in aree geografiche diverse”.
“Tutto ciò consente di ridurre la dispersione del messaggio pubblicitario evitando quelle categorie di utenti che non rientrano all’interno del target a maggiore probabilità di conversione per il brand”, prosegue Guffanti. “Prima dell’avvento dell’AI, questo livello di precisione era impossibile, mentre oggi abbiamo risultati straordinari attivando le diverse tecnologie che sfruttano gli algoritmi di piattaforme consolidate come Google, Meta, Amazon, in combinazione con i dati di prima parte, di mercato e di Geointelligence. Avendo intuito già da tempo che ci trovassimo di fronte a uno step qualitativo importante, negli ultimi quattro anni abbiamo costruito il framework di lavoro J-Hexagon che, anche grazie all’acquisizione di Roibox, ci sta permettendo di integrare e consideglobarare all’interno delle pianificazioni e delle strategie degli uffici marketing le differenze territoriali che caratterizzano le diverse microaree. Basti pensare, ad esempio, che oggi è possibile dividere il territorio italiano in più di 9.000 microaree attivabili tramite piattaforme ADV digitali che siano search, social, programmatic o video. Nel caso degli Stati Uniti le microaree sono 35.000 e, all’interno di esse, è possibile non solo distribuire messaggi diversi a segmenti di utenti diversi, ma anche definire quale sia la corretta pressione per la campagna di un brand in uno specifico segmento di persone. Tutto questo, come dicevamo, è possibile tramite l’utilizzo del machine learning e dell’AI di prima e seconda generazione”.
Durante l’incontro, si è tenuta la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Marco Caradonna, Co-founder & General Partner di BlackSheep, Davide Giannini, Head of Digital Marketing di Banco BPM, Raffaele Pastore, General Manager di UPA, Emanuela Pignataro, CEO di Lanieri, e Mascia Salucci, Head of Digital di MSC Cruises, che hanno condiviso le proprie esperienze e best practice sull’uso dell’AI, mettendo in luce come l’adozione di queste tecnologie stia consentendo una maggiore competitività, campagne più efficienti e un impatto positivo sull’esperienza del consumatore.
Marco Caradonna (BlackSheep) ha affermato: “BlackSheep nasce nel 2021 con la missione di accelerare la trasformazione dell’industry del marketing tramite l’automazione e l’intelligenza artificiale. Oggi siamo l’unico fondo di Venture Capital in Europa che investe esclusivamente in tecnologie di Marketing e Advertising, con una dotazione di 50 milioni di euro. Selezioniamo le Startup europee con il maggior potenziale e le tecnologie più innovative, supportandone la crescita e l’espansione internazionale. Abbiamo analizzato oltre 3.000 realtà, per arrivare ad effettuare 15 investimenti di cui 2 exit.
Un processo complesso, supportato anche dall’AI, ma in cui l’elemento differenziante nelle nostre decisioni d’investimento resta la qualità del Team della Start-up. Sull’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella nostra Industry osservo in realtà un certo “attrito” caratterizzato da quella che mi piace definire come FOMU (Fear of Messing Up) in contrapposizione alla ben nota FOMO (Fear of Missing Out), ossia i CMO delle Aziende vivono la naturale preoccupazione di combinare qualche “guaio” affidandosi ad un algoritmo e una tecnologia evoluta come l’AI. E’ una fase normale che si ripete in tutte le curve legate all’innovazione. Il futuro, tuttavia, è estremamente promettente. E chi si muove prima otterrà un significativo vantaggio competitivo. Proprio per questo è essenziale in questa fase affidarsi ai partner giusti”.
“Da oltre dieci anni esistono tecnologie intelligenti che ottimizzano l’utilizzo dei dati per comprendere intenti d’acquisto e comportamenti delle persone”, ha chiarito Davide Giannini (Banco BPM). “Le novità in tema di AI riguardano l’applicazione alla generazione di contenuti e, soprattutto, l”accesso democratico” a tali tecnologie. Quella che finora è stata la promessa di comunicare “alla persona giusta, nel momento giusto, col messaggio corretto”, in un futuro prossimo diventerà realtà. Da più di un anno in Banca stiamo testando con successo soluzioni di AI per migliorare siti e comunicazioni commerciali. Interpretiamo tali tecnologie come assistenti evolute al servizio dei colleghi, la cui attività diventa quindi fondamentale snodo d’istruzione e validazione contenuti. E’ dunque in atto un cambiamento radicale dei nostri comportamenti digitali e lavorativi”.
“In qualità di organismo che riunisce le più importanti aziende investitrici in pubblicità, per noi di UPA è fondamentale intercettare la domanda di formazione sulle competenze evolute. Dalla prossima settimana partono i corsi della nostra UPA Academy dedicati all’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è fornire strumenti concreti per lavorare con l’AI, illustrare i migliori casi d’uso disponibili e affrontare gli aspetti etici e regolamentari”, ha annunciato Raffaele Pastore (UPA).
Emanuela Pignataro (Lanieri) ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale è già da tempo un asset strategico per Lanieri perchè rafforza il nostro core business: la personalizzazione dell’esperienza Su Misura. E’ uno strumento che ci permette di costruire journey d’acquisto altamente customizzate, a partire da campagne di digital marketing che interpretano i comportamenti dei nostri clienti con un livello di targetizzazione e ottimizzazione senza precedenti. L’AI abilita analisi e modelli predittivi che efficientano le strategie di business e processi decisionali; sarà interessante capire l’evoluzione della creazione automatica di immagini e annunci attraverso l’AI che oggi non sempre risultano in linea con l’immagine e il posizionamento del brand, particolarmente cruciale per il mercato del lusso”.
Mascia Salucci (MSC Cruises) ha così concluso: “Utilizziamo avanzate tecnologie di geolocalizzazione basate sull’intelligenza artificiale per ottimizzare gli investimenti delle campagne pubblicitarie digitali analizzando dati complessi per identificare i target più promettenti, comprendendo comportamenti, interessi, demografie e geolocalizzazione, per garantire che gli annunci siano mirati a offrire il prodotto più rilevante per il potenziale target. L’analisi predittiva ci permette di prevedere il successo delle strategie pubblicitarie, identificando i canali, i contenuti e i messaggi più efficaci per il nostro target. L’allocazione dinamica del budget, gestita dall’IA, ne massimizza il ritorno spostando la spesa sui canali più performanti in tempo reale. Inoltre, l’IA ottimizza le strategie di offerta sulle piattaforme di advertising, regolando automaticamente le offerte per parole chiave, demografie e posizionamenti degli annunci. L’uso dell’IA per i test A/B accelera il processo decisionale, permettendoci di testare rapidamente diverse varianti di annunci e strategie di messaggistica. L’IA ci consente anche di concentrarci sulla qualità della creatività, proponendo annunci e contenuti personalizzati, consistenti e rilevanti per il target, anche in base alla geolocalizzazione e alla interazione con gli utenti su base real time. Attraverso l’analisi dei dati e la narrazione dinamica, anticipiamo le esigenze dei clienti, migliorando l’efficacia delle nostre campagne. Il nostro impegno quotidiano all’innovazione, che comprende ovviamente l’AI, è accompagnato dalla massima attenzione al rispetto della compliance e della privacy, e è volto a incontrare e superare costantemente le aspettative dei clienti in ogni fase del loro journey digitale, offrendo esperienze seamless e coinvolgenti”.
– Foto ufficio stampa JAKALA –