La storia dietro la copertina di “Animals” dei Pink Floyd: il maiale volante

La copertina dell’album Animals dei Pink Floyd è una delle più celebri nella storia della musica, e la sua realizzazione è legata a una serie di eventi insoliti e divertenti. La band, in collaborazione con l’artista Aubrey Powell, scelse la centrale elettrica di Battersea, uno degli edifici più noti di Londra, come sfondo per l’immagine dell’album. L’idea originale di Roger Waters era quella di far volare un grande palloncino a forma di maiale tra le ciminiere della centrale, ispirandosi al libro La fattoria degli animali di George Orwell, poiché le canzoni principali dell’album si chiamavano “Dogs”, “Pigs” e “Sheep”.

Il palloncino, lungo circa 12 metri e chiamato “Algie”, fu realizzato dall’artista Jeffrey Shaw e da un’azienda tedesca. Il 2 dicembre, durante il servizio fotografico, però, il maiale non si gonfiò come previsto. Powell iniziò a scattare foto della centrale senza il palloncino. Il giorno dopo tornarono a scattare le foto, ma il cielo non era altrettanto bello. Powell decise quindi di usare una foto scattata il giorno precedente, unendola digitalmente con l’immagine del palloncino.

Finalmente, il maiale si gonfiò correttamente, ma si staccò dalla catena e volò via, causando la cancellazione dei voli all’aeroporto di Heathrow e l’arresto di Powell. Dopo una ricerca che coinvolse l’aviazione britannica, un uomo chiamò per segnalare il maiale che si era posato nei suoi campi nel Kent.

Grazie a questo episodio, i Pink Floyd ottennero molta pubblicità e la copertina di Animals divenne estremamente famosa. La band utilizzò palloni simili nei concerti fino al 1995, e nel 2011, per un’antologia, una replica di Algie volò di nuovo sopra Battersea.

The post La storia dietro la copertina di “Animals” dei Pink Floyd: il maiale volante first appeared on ADN24.