La Fiat Grande Panda torna sotto i riflettori. L’ultima nata del marchio torinese, ordinabile da poche settimane, ha già ricevuto i primi commenti da esperti del settore. Tra questi, spicca l’opinione di Guido Meda, la storica Voce delle due ruote, che ha espresso il suo punto di vista attraverso il consueto editoriale sul mensile Auto.
Meda, pur riconoscendo l’importanza del lancio, non nasconde un po’ di titubanza, accogliendo il nuovo modello con un emblematico “Che Dio ce la mandi buona”. La sua perplessità riguarda in particolare la scelta di aggiungere la parola “Grande” al nome “Panda”, riportando alla memoria un modello storico.
Nonostante sia un nostalgico della Panda classica, il giornalista ammette che la sua prima impressione è positiva. In particolare, apprezza la reinterpretazione stilistica e si dice colpito dalla versione rossa con i cerchi bianchi in latta, chiaro riferimento alla variante ibrida base.
C’è però un aspetto che proprio non convince Guido Meda: la versione elettrica della Grande Panda. “Proprio non riesco a digerirla”, scrive, precisando però che si tratta di un giudizio personale. La sua lunga storia con la Panda risale infatti alla mitica 30 rossa, quella disegnata dal geniale Giorgetto Giugiaro, che fu la sua prima auto e protagonista di numerose avventure.
Nel suo percorso professionale, Meda ha avuto modo di mettere alla prova anche la Panda 4×4, che, ai tempi di Top Gear, sottopose a duri test, arrivando persino a farla precipitare da un elicottero da un’altezza di cento metri. Eppure, incredibilmente, ripartì. Questo era lo spirito indistruttibile della Panda, e la speranza è che la nuova Grande Panda possa raccoglierne l’eredità, conquistando vecchi e nuovi appassionati.
Chissà, magari col tempo riuscirà persino a far cambiare idea a Meda sul propulsore elettrico. Per scoprirlo, non resta che attendere i prossimi mesi e vedere come risponderà il mercato.
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