Un nuovo capitolo si chiude nella controversa vicenda legale tra il principe Harry e il gruppo editoriale News Group Newspapers, di proprietà di Rupert Murdoch. Le due parti hanno raggiunto un accordo extragiudiziale, ponendo fine al caso giudiziario avviato presso l’Alta Corte di Londra. La causa era stata intentata dal duca di Sussex per presunte violazioni della privacy e pratiche di raccolta illegale di informazioni, incluso l’hacking del suo telefono cellulare.
L’intesa, i cui dettagli economici non sono stati divulgati, evita il proseguimento di un processo che si prospettava lungo e potenzialmente dannoso per l’immagine del gruppo editoriale. La causa aveva inizialmente coinvolto decine di querelanti, ma la maggior parte aveva accettato proposte di risarcimento già prima dell’avvio ufficiale delle udienze. Harry era uno dei due querelanti ancora decisi a portare avanti il procedimento, insieme all’ex deputato laburista Tom Watson, ma anche lui ha ora scelto la via dell’accordo.
Tra le accuse rivolte ai giornali del gruppo figurava l’accesso non autorizzato a dispositivi mobili per ottenere informazioni personali. Gli avvocati del principe avevano inoltre dichiarato che i dirigenti del gruppo editoriale avrebbero distrutto prove chiave relative alle intercettazioni. L’accordo extragiudiziale pone fine a questi sviluppi senza un confronto pubblico in aula.
L’episodio rappresenta una tappa significativa nella battaglia legale del duca di Sussex contro i media britannici, un tema ricorrente nella sua vita pubblica e privata. Con questo accordo, il principe si risparmia un lungo iter processuale, ma il dibattito sul ruolo e sui metodi della stampa nel Regno Unito rimane più che mai attuale.
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