Una notizia che sta facendo discutere in questi giorni arriva dalla Francia, dove si vocifera che Stellantis potrebbe rilanciare l’uso dei motori diesel nelle sue future vetture. Sebbene non ci siano conferme ufficiali, questa voce potrebbe avere qualche fondamento, considerando i recenti cambiamenti all’interno del gruppo automobilistico. Con l’uscita di Carlos Tavares dal ruolo di CEO, infatti, potrebbe esserci un’inversione di tendenza nelle scelte strategiche che fino ad oggi avevano indirizzato Stellantis verso una transizione più decisa verso l’elettrico.
Ma se queste voci si rivelassero vere, quale motore diesel potrebbe essere impiegato nei prossimi modelli? Attualmente, Stellantis dispone di diversi motori diesel, ma molti dei propulsori più usati, come il 1.6 Multijet (montato sulla Fiat Tipo, ad esempio), non soddisfano più le normative Euro 7 e verranno presto ritirati dal mercato. Altri motori, come il 1.5, sono già in fase di dismissione. Unica eccezione al momento, il motore 2.2 Multijet da 200 cavalli, prodotto negli stabilimenti di Pratola Serra (Avellino), che è conforme alle ultime normative anti-inquinamento.
Questo motore, originariamente progettato per i veicoli commerciali (come il Fiat Ducato), potrebbe essere adattato per veicoli di medie e grandi dimensioni. Si ipotizza che venga utilizzato su modelli Stellantis più grandi in futuro, come la nuova Alfa Romeo Stelvio, in uscita quest’anno, seppur non prevista nella versione completamente termica. La stessa sorte potrebbe toccare alla Giulia, che arriverà nel 2026, ma anche a modelli come la Lancia Gamma (prevista per il 2026) e la nuova Jeep Compass, che secondo quanto annunciato dall’azienda avrà una versione con motore a combustione interna (ICE).
Non si escludono neppure altre vetture future come la nuova Giulietta (possibile dal 2027) e la nuova generazione di Tonale, così come la Lancia Delta, prevista per il 2028. Sebbene si tratti di scenari ancora ipotetici, se Stellantis decidesse effettivamente di introdurre versioni diesel per i suoi modelli futuri, l’unica scelta plausibile sembra essere proprio il motore 2.2 Multijet, già disponibile e conforme alle normative più recenti.
Se le previsioni fossero corrette, questo potrebbe segnare un ritorno del diesel in alcuni segmenti, nonostante la spinta verso la mobilità elettrica e le sfide legate alla sostenibilità ambientale. Resta da vedere se questa strategia verrà davvero attuata e come influenzerà le scelte dei consumatori in un mercato in continua evoluzione.
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