Pino Daniele: dieci anni senza l’anima di Napoli, ma la sua musica vive ancora

Dieci anni fa, il 4 gennaio 2014, Pino Daniele, l’anima inconfondibile di Napoli, lasciava questo mondo a soli 59 anni. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo, ma la sua voce continua a risuonare per i vicoli della città che lo ha visto nascere e crescere. La musica di Pino è ancora viva, un’onda sonora che attraversa il tempo e le generazioni, raccontando la sua Napoli con passione e autenticità.

A rendere omaggio a questa leggenda è il docufilm “Pino Daniele. Nero a metà”, diretto da Marco Spagnoli e prodotto da Fidelio ed Eagle Pictures. Stefano Senardi, storico produttore e amico del cantautore, ha realizzato un viaggio emotivo nelle radici di Pino, ripercorrendo i luoghi che hanno segnato la sua vita e carriera. Questo omaggio è stato un modo per ritrovare quella voce e quel suono che ancora fanno vibrare l’anima di chi lo ascolta.

Nato nei quartieri popolari di Napoli, Pino Daniele è diventato un simbolo grazie alla sua musica, che mescola il blues, il jazz e la tradizione napoletana. Con l’album “Terra mia” del 1977, iniziò a scolpire il suo nome nella storia della musica italiana, raggiungendo l’apice nel 1981 con il concerto in piazza Plebiscito, dove oltre 200.000 persone si radunarono per ascoltarlo.

Sul palco di quella serata memorabile c’erano anche Tullio De Piscopo, James Senese e Tony Esposito, tre musicisti di straordinario talento che hanno contribuito a creare un sound inconfondibile. “Pino valorizzava tutti i musicisti con cui lavorava”, ricorda De Piscopo, evidenziando l’improvvisazione e l’energia che caratterizzavano le loro performance. La loro musica ha segnato una generazione e ha ridefinito il panorama musicale italiano.

L’eredità di Pino Daniele non si è mai spenta. Le nuove generazioni continuano a scoprire e innamorarsi delle sue canzoni, che rimangono attuali e vibranti. Il docufilm si chiude con un ricordo particolarmente toccante: la stanza 418 dell’Hotel Santa Lucia, dove Pino e Massimo Troisi crearono “Quando”, una canzone che è diventata la colonna sonora di “Pensavo fosse amore… e invece era un calesse”.

Pino Daniele ha saputo raccontare Napoli come pochi altri, dipingendone le sfumature e le contraddizioni con la sua musica. La sua arte continua a vivere e a ispirare, facendo sì che il suo nome rimanga inciso nel cuore di chiunque lo abbia amato.

The post Pino Daniele: dieci anni senza l’anima di Napoli, ma la sua musica vive ancora first appeared on ADN24.