Il disservizio di ChatGPT: un campanello d’allarme per l’energia e le infrastrutture digitali

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Il malfunzionamento di ChatGPT verificatosi tra il 26 e il 27 dicembre ha sollevato nuove preoccupazioni sul futuro dell’intelligenza artificiale, soprattutto riguardo al suo impatto energetico e sulle infrastrutture digitali. Franz Russo, esperto di tecnologie digitali, ha messo in luce come questo disservizio rappresenti il risultato di una corsa frenetica verso l’adozione dell’IA, che potrebbe avere ripercussioni significative nei prossimi anni, con un “contraccolpo energetico” in vista.

Secondo Russo, il rapido progresso delle tecnologie AI non è sempre accompagnato da adeguati investimenti in infrastrutture, creando così una vulnerabilità nei sistemi che le alimentano. In particolare, il recente rilascio del modello “Sora” da parte di OpenAI, che permette la creazione di brevi clip video a partire da descrizioni testuali, potrebbe aver contribuito al disguido. Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, aveva inizialmente previsto una diminuzione dell’accesso alle applicazioni di IA durante il periodo delle festività, ma evidentemente la realtà è stata diversa. L’implementazione di nuovi strumenti per ampliare l’accesso alla tecnologia ha comportato un aumento della domanda e, di conseguenza, una maggiore pressione sulle risorse necessarie per far funzionare questi sistemi complessi.

Questo episodio pone nuovamente l’accento sul consumo energetico legato all’evoluzione dell’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, e sulla necessità di affrontare il tema delle infrastrutture tecnologiche. Con l’aumento dell’adozione di IA da parte di sviluppatori, aziende e utenti, la domanda di energia crescerà in modo esponenziale, portando a sfide logistiche e ambientali.

In particolare, l’incidente ha avuto ripercussioni sulle aziende e sugli sviluppatori che utilizzano ChatGPT, inclusi i progetti personalizzati presenti nel Gpt Store, il negozio online di OpenAI dove gli utenti possono caricare i propri chatbot. Quando i modelli principali di IA subiscono difficoltà, anche tutti i progetti ad essi legati vanno in tilt, come dimostrato dalle migliaia di segnalazioni apparse sui siti di monitoraggio delle interruzioni. L’incidente ha avuto un impatto visibile su numerosi settori, facendo emergere il rischio che un disservizio su larga scala possa paralizzare intere aree dell’economia e dei sistemi produttivi che dipendono dall’IA.

Questo episodio, quindi, evidenzia la necessità di trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e le risorse necessarie per supportarla, in modo da evitare interruzioni sistemiche che potrebbero avere conseguenze gravi. Con l’intelligenza artificiale destinata a diventare sempre più centrale nell’economia globale, il rischio di disservizi potrebbe diventare un problema ricorrente, richiedendo una riflessione più ampia sulla sostenibilità e sulla resilienza delle infrastrutture digitali.

Il disservizio di ChatGPT: un campanello d’allarme per l’energia e le infrastrutture digitali