“GNX”, l’ultimo album di Kendrick Lamar, ha colto tutti di sorpresa, lanciato senza preavviso e senza il tradizionale bombardamento di marketing. Una mossa audace, che solo un vero re del rap può permettersi. Sebbene l’album sia stato rilasciato senza grandi annunci, l’hype era già alle stelle, alimentato dalla lunga faida con Drake, che ha tenuto i fan incollati agli schermi, aspettando con ansia i continui scambi di rime tra i due.
L’album si distingue per la sua qualità straordinaria, spingendo oltre i limiti del rap e della musica in generale. “GNX” è un affascinante mix di sonorità, tra beat ipnotici, influenze jazz e glitch elettronici. Ma non è solo la produzione a colpire: il disco si sviluppa come un viaggio interiore, un dialogo che esplora temi profondi come il senso di colpa, la redenzione e l’identità, proponendo una riflessione sociale senza precedenti.
Con questo progetto, Kendrick Lamar conferma una volta di più il suo ruolo di poeta della contemporaneità e architetto del rap, capace di spingere la musica oltre i suoi confini tradizionali, offrendo un’opera che risuona sia a livello personale che collettivo.