Coro di proteste contro Tony Effe: polemiche sulla partecipazione al concerto di Capodanno a Roma

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L’annuncio della partecipazione del rapper Tony Effe al Concertone di Capodanno al Circo Massimo di Roma ha scatenato un’ondata di critiche bipartisan, con prese di posizione da esponenti politici di destra e sinistra. Al centro delle polemiche ci sono i testi delle sue canzoni, giudicati offensivi verso le donne e incoerenti con i valori che l’evento organizzato dal Comune di Roma dovrebbe promuovere.

Tra i primi a criticare la scelta, Marco Miccoli, dirigente del Partito Democratico di Roma e Lazio, che sui social ha scritto: “Povera Roma mia. Dopo Atreju al Circo Massimo, avremo Tony Effe al concerto di Capodanno”.

Anche Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, ha espresso un duro dissenso: “Due anni fa Madame, che aveva falsificato il green pass; quest’anno Tony Effe, che considera la donna al pari di un oggetto. Il concerto di Capodanno si erge a simbolo dell’incoerenza del Partito Democratico, che a parole sbraita contro la violenza sulle donne, ma nei fatti porta sul palco artisti che banalizzano il problema nei loro testi. È una scelta offensiva per i cittadini romani”.

La contrarietà non arriva solo dalle fila di destra. Anche Azione, attraverso una nota congiunta della consigliera capitolina Flavia De Gregorio e altre esponenti municipali, ha definito la decisione “inopportuna e incoerente”. “I testi di molte sue canzoni veicolano messaggi che contraddicono le campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Come si può promuovere il rispetto con l’esibizione di un artista che perpetua stereotipi dannosi?”, hanno dichiarato, chiedendo al sindaco Roberto Gualtieri di correggere la scelta.

Nonostante le critiche, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gualtieri, non ha ancora commentato ufficialmente la questione. Tuttavia, l’assessore Alessandro Onorato, responsabile per gli eventi culturali, aveva in precedenza difeso la scelta artistica per l’evento di Capodanno. Resta da vedere se la pressione trasversale porterà a un ripensamento da parte del Comune.

Le polemiche continuano ad alimentare il dibattito pubblico, riflettendo un crescente interesse per la coerenza tra i messaggi culturali e gli artisti scelti per rappresentare eventi di rilievo.