La riflessione sulla dilatazione del tempo nella musica rock, come evidenziato dalla distanza temporale tra Sgt. Pepper’s e Never Mind The Bollocks, risulta interessante per comprendere come certi album siano capaci di segnare momenti cruciali nella storia della musica. Franz Ferdinand, pubblicato nel 2004, è uno di questi album che ha avuto un impatto immediato sulla scena indie, come una scossa che ha messo fine alla stagnazione di inizio millennio. La band scozzese, con il suo mix di riff angolari e ritmi danzabili, ha creato un disco che ancora oggi suona come un classico potenziale.
“Take Me Out” e “The Dark of the Matinée” sono esempi di come il gruppo abbia saputo unire influenze del post-punk con un’estetica pop, creando un sound che, pur evocando il passato, lo rielabora in modo nuovo e fresco. L’album rappresenta quindi una sorta di “manuale di sopravvivenza” per il rock, dimostrando che la vera grandezza sta nell’innovare, non nel ripetere il passato. L’eredità di Franz Ferdinand continua a vivere nelle band indie contemporanee, che si confrontano con questa pietra miliare, segno che il rock, anche vent’anni dopo, è capace di evolversi e continuare a risuonare con forza.