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Fari anabbaglianti: uso e obblighi

I fari anabbaglianti rivestono un ruolo cruciale per la sicurezza stradale, garantendo una visibilità adeguata senza accecare gli altri conducenti. Il loro utilizzo è regolato dal Codice della Strada italiano, che stabilisce specifiche circostanze in cui devono essere accesi.

Questi fari devono essere attivati di notte, a partire da mezz’ora dopo il tramonto fino a mezz’ora prima dell’alba, sia nei centri abitati che sulle strade extraurbane. Durante il giorno, è obbligatorio accenderli in caso di nebbia, pioggia intensa, neve o quando si entra in gallerie. Inoltre, anche se non si è in situazioni di scarsa visibilità, i fari anabbaglianti devono essere accesi quando si trasportano feriti o malati gravi, garantendo la massima visibilità in ogni situazione.

Inoltre, l’uso di questi fari è raccomandato quando l’illuminazione pubblica è insufficiente, per assicurare la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada. Tuttavia, non è necessario utilizzarli durante la sosta, né di giorno nei centri abitati, a meno che non si presentino condizioni di scarsa visibilità.

Per attivare i fari anabbaglianti, basta ruotare la ghiera dei comandi posta dietro al volante. È anche importante regolare l’inclinazione del fascio luminoso per adattarsi alle condizioni stradali, evitando di abbagliare gli altri conducenti. Ignorare le regole sull’uso dei fari anabbaglianti può comportare sanzioni, con multe che variano da 42 a 173 euro, e punizioni più severe per l’uso di fari non funzionanti.

La consapevolezza di quando e come utilizzare i fari anabbaglianti è essenziale per una guida sicura e per rispettare le normative stradali.

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