Il legame tra birra e sonno è spesso descritto in termini positivi, con l’idea che un paio di bicchieri possano favorire il relax e il riposo. Tuttavia, le evidenze scientifiche suggeriscono che questa concezione sia più un mito che una realtà. Sebbene bere birra possa portare a un addormentamento più rapido, gli effetti collaterali possono compromettere seriamente la qualità del sonno.
L’alcol presente nella birra, che può variare significativamente in base al tipo di bevanda, ha un effetto sedativo iniziale, ma il suo consumo può portare a una serie di problemi. Uno degli effetti collaterali più comuni è l’aumento del russare. Questo accade perché l’alcol agisce come un vasodilatatore, rilassando i muscoli della gola e restringendo le vie respiratorie superiori. Di conseguenza, il flusso d’aria durante la respirazione notturna diventa difficile, causando quelle vibrazioni tipiche del russare e riducendo l’ossigeno disponibile durante il sonno.
Inoltre, per chi è in sovrappeso, il problema del russare tende a intensificarsi. L’aumento di peso può ulteriormente restringere le vie aeree, aggravando la situazione. Un consumo regolare di birra la sera è stato anche associato alla sindrome da apnea del sonno (SAS), una condizione caratterizzata da brevi interruzioni della respirazione durante il sonno, che può avere gravi conseguenze per la salute.
Quindi, sebbene Shakespeare una volta abbia descritto un bicchiere di birra come “un pasto da re”, è importante riflettere sulle implicazioni per il sonno. Per chi cerca un riposo di qualità, potrebbe essere saggio evitare il consumo di birra prima di andare a letto. Questo semplice cambiamento potrebbe fare una grande differenza nel modo in cui ci si sente al risveglio, contribuendo a un sonno più profondo e rigenerante.