Una recente ricerca ha svelato i misteri della longevità straordinaria dello squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus), l’animale più longevo del pianeta, capace di vivere fino a 400 anni. Questo squalo abita le acque fredde dell’Atlantico settentrionale e dell’Oceano Artico, e la sua longevità ha attirato l’attenzione di scienziati e ricercatori di tutto il mondo.
Un team internazionale ha completato la mappatura del genoma di questo squalo, il quale presenta un codice genetico composto da 6,5 miliardi di paia di basi. Questo numero lo rende uno dei genomi più grandi tra quelli degli animali studiati, rivelando una complessità biologica che può contribuire alla sua incredibile aspettativa di vita. La comprensione del genoma dello squalo potrebbe aprire nuove strade nella ricerca sulla longevità e sull’invecchiamento, non solo per questa specie ma anche per altre forme di vita.
Oltre agli squali, anche altre creature marine, come le tartarughe giganti, mostrano caratteristiche di longevità, sebbene non raggiungano i livelli estremi degli squali groenlandesi. La ricerca sullo squalo della Groenlandia non solo offre spunti per approfondire i meccanismi dell’invecchiamento, ma potrebbe anche fornire informazioni utili per la salute umana, in quanto le scoperte sulla genetica e sulla biologia di queste creature potrebbero rivelarsi fondamentali per sviluppare approcci innovativi alla cura delle malattie legate all’età.
Queste scoperte sul genoma dello squalo potrebbero dunque non solo svelare i segreti della sua longevità, ma anche ampliare la nostra comprensione della vita stessa e dei processi biologici che influenzano la durata e la qualità della vita nelle varie specie.