Un nuovo studio internazionale, guidato dall’Università di Copenhagen, ha portato alla luce nuove informazioni sulla fine della civiltà di Rapa Nui, l’isola nota per i suoi misteriosi moai. Contrariamente alle teorie precedenti, secondo le quali la popolazione sarebbe stata decimata dal sovrasfruttamento delle risorse naturali, la ricerca ha dimostrato che gli abitanti dell’Isola di Pasqua continuarono a prosperare fino alla fine del XIX secolo.
L’analisi del DNA antico, prelevato dai resti di 15 individui, ha svelato che il collasso della società locale non fu legato a fattori interni, ma piuttosto alle incursioni degli schiavisti provenienti dal Perù. Questi eventi devastanti, avvenuti nel XIX secolo, provocarono un declino drastico della popolazione. Lo studio ha inoltre rivelato che gli abitanti di Rapa Nui avevano stabilito contatti con popolazioni dell’America del Sud già tra il 1250 e il 1450 d.C., ben prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo, dimostrando la loro capacità di navigare lunghe distanze.
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della storia dell’isola e della sua popolazione, mettendo in discussione ipotesi consolidate e aprendo nuove prospettive sugli scambi culturali e commerciali precolombiani nel Pacifico.