Un recente studio condotto dall’Università di San Paolo, in Brasile, ha rivelato un dato allarmante: le microplastiche sono presenti nel corpo umano. Questi piccoli frammenti, con dimensioni che variano tra 5,5 e 26,4 micrometri, sono stati trovati in diverse parti del nostro organismo, inclusi tessuti, bulbi olfattivi, placenta, reni e fegato.
Le microplastiche sono costituite principalmente da polipropilene, un materiale che fino a poco tempo fa era considerato sicuro per l’uso umano. Tuttavia, i nuovi studi sollevano dubbi sulla sua innocuità. Tra le varie fonti di microplastiche, si possono includere i prodotti di consumo, i rifiuti plastici e persino le attività quotidiane, come il lavaggio di vestiti sintetici.
Particolarmente preoccupante è la presenza di microplastiche nei bulbi olfattivi. Questi frammenti possono facilmente entrare nel cervello e in altre parti del corpo attraverso il naso, aumentando il rischio di effetti nocivi sulla salute. La ricerca, pubblicata sulla rivista JAMA Network Open, evidenzia l’urgenza di indagare ulteriormente sugli effetti delle microplastiche sul nostro organismo e sulla necessità di misure preventive per ridurre l’esposizione a questi contaminanti.
Questa scoperta mette in luce un problema ambientale e sanitario di rilevanza globale, richiedendo un’azione concertata per affrontare la diffusione della plastica nell’ambiente e, di conseguenza, nel nostro corpo. È fondamentale aumentare la consapevolezza riguardo alle fonti di microplastiche e promuovere alternative più sostenibili nella nostra vita quotidiana.