Ogni volta che viene scoperto un nuovo pianeta o corpo celeste, il processo per attribuirgli un nome segue regole precise e tradizioni secolari, gestite dalla International Astronomical Union (IAU). Questa organizzazione internazionale, attiva dal 1919, è responsabile di tutte le decisioni riguardanti la nomenclatura astronomica. Riunendo i maggiori esperti di astronomia e astrofisica, l’IAU non solo coordina le ricerche astronomiche a livello globale, ma decide anche i nomi ufficiali di pianeti, satelliti, asteroidi e altri oggetti spaziali.
Le regole seguite dall’IAU sono ancorate alle tradizioni culturali e mitologiche, come nel caso dei pianeti del sistema solare che portano nomi di divinità greche o romane. Anche altre mitologie, come quella dell’Isola di Pasqua, sono state occasionalmente utilizzate, come dimostra il caso del pianeta nano Makemake. Per i satelliti naturali, i nomi vengono solitamente associati a figure legate mitologicamente al pianeta che orbitano.
Nel caso dei pianeti extrasolari, invece, il metodo di denominazione è diverso. Di solito, si usa una lettera minuscola per indicare la sequenza dei pianeti scoperti intorno a una stella, iniziando dalla lettera “b”. Ad esempio, nel sistema stellare di 16 Cygni, il pianeta 16 Cygni Bb è il primo scoperto intorno alla stella 16 Cygni B.
In questo modo, la IAU assicura che la denominazione degli oggetti celesti sia sistematica, rispettosa delle tradizioni culturali e uniforme su scala internazionale.