All’inizio degli anni ’70, Seattle si trovava sull’orlo di una crisi profonda, segnata dal crollo occupazionale legato alla Boeing, il gigante aerospaziale della città. Dopo la cancellazione di alcune missioni del programma Apollo e un generale declino dell’industria degli aerei commerciali, Boeing licenziò decine di migliaia di dipendenti, trasformando quella che era stata una città in crescita in un luogo di incertezza e pessimismo.
In questo contesto, un cartellone pubblicitario apparve su una delle principali autostrade della città, con la frase: “L’ultimo a lasciare Seattle spenga le luci”. Questo messaggio, creato da due agenti immobiliari, Bob McDonald e Jim Youngren, incarnava il sentimento di abbandono che pervadeva la città, mentre migliaia di persone partivano in cerca di migliori prospettive.
La frase ironica, tuttavia, diventò un simbolo del periodo, attirando l’attenzione mediatica a livello nazionale e incarnando la resilienza di Seattle. Nonostante la crisi, la città riuscì a rialzarsi, recuperando posti di lavoro e rilanciando la Boeing verso nuovi progetti che avrebbero segnato il futuro.