Recenti ricerche hanno messo in luce un aspetto inedito delle allucinazioni uditive nei pazienti affetti da schizofrenia, suggerendo che la loro origine possa risiedere non solo nel sistema uditivo, ma anche nelle connessioni tra il sistema motorio e quello uditivo del cervello. Questi risultati potrebbero rivoluzionare l’approccio terapeutico attuale.
Tradizionalmente, si pensava che le allucinazioni uditive fossero principalmente legate a disfunzioni del sistema uditivo. Tuttavia, gli scienziati hanno scoperto che molti pazienti schizofrenici faticano a distinguere tra i loro pensieri e le voci esterne, il che suggerisce che la loro percezione delle voci possa essere influenzata da meccanismi più complessi.
Un aspetto chiave di questa ricerca è il concetto di “efference copy” (EC), un segnale generato dal sistema motorio che rappresenta l’intenzione comunicativa di una persona. In situazioni normali, questo segnale permette al cervello di sincronizzare i pensieri con i suoni emessi. Tuttavia, nei pazienti che sentono voci, questo segnale può diventare impreciso, creando disallineamenti che portano a percezioni errate.
Un team di ricercatori ha analizzato l’attività cerebrale di 40 pazienti, suddividendoli tra coloro che sentivano voci e quelli che non ne sperimentavano. I risultati hanno mostrato che, mentre il “corollary discharge” (CD) era compromesso in entrambi i gruppi, solo i pazienti con allucinazioni uditive presentavano un EC “rumoroso”. Questo indica che il segnale non si dirigeva correttamente verso le aree del cervello responsabili della percezione dei suoni, attivando aree non correlate.
Queste scoperte aprono nuove strade per il trattamento della schizofrenia, suggerendo che le terapie dovrebbero considerare anche la componente motoria oltre a quella uditiva. Con un cambio di paradigma nella comprensione della malattia mentale, ci si aspetta che approcci più mirati possano migliorare significativamente la qualità della vita di chi soffre di schizofrenia.