In un episodio sorprendente che ha scosso l’opinione pubblica, la Cina si trova a fronteggiare un imbarazzo significativo dopo il naufragio del suo sottomarino nucleare all’avanguardia, il primo della nuova classe Zhou, poco dopo il varo. L’incidente, avvenuto nelle acque adiacenti a Wuhan tra maggio e giugno, è stato mantenuto sotto silenzio dalle autorità cinesi, generando preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale.
Costruito presso il cantiere navale di Wuchang, questo sottomarino rappresentava un passo avanti nella tecnologia militare cinese, grazie anche al suo innovativo design del timone. Tuttavia, la sua tragica fine ha messo in discussione la qualità delle attrezzature e i protocolli di formazione della marina del Paese. Esperti militari hanno evidenziato che il sottomarino potrebbe essere stato già carico di carburante nucleare al momento dell’affondamento, amplificando le inquietudini riguardanti la sicurezza.
Nonostante l’assenza di dichiarazioni ufficiali, il primo segnale dell’incidente è emerso da alcune osservazioni sui social media, che hanno rivelato la presenza di gru galleggianti nei pressi del cantiere navale. Questo ha portato a speculazioni sullo stato del nuovo sottomarino, confermando infine il timore che si stava diffondendo tra gli esperti. La mancanza di trasparenza da parte del governo cinese solleva interrogativi sull’effettiva sicurezza e affidabilità delle forze armate del Paese.