Nel cuore del Jutland settentrionale, una storia affascinante si dipana attorno al faro di Rubjerg Knude, un monumento marittimo che ha sfidato il tempo e gli elementi. Costruito tra il 1899 e il 1900, il faro è un esempio di ingegneria del suo tempo, con 134 lenti Fresnel artigianali e una portata luminosa impressionante. Tuttavia, il destino di questo faro ha preso una piega inaspettata quando, a causa di un fenomeno naturale noto come deflazione, una duna di sabbia ha cominciato a invadere l’area circostante.
Nonostante i tentativi di protezione da parte della comunità locale, il faro è stato costretto a chiudere nel 1968, avviando un lungo periodo di oblio. Negli anni ’80, ha riaperto come museo, ma l’inarrestabile avanzata della sabbia ha costretto a una nuova chiusura nel 2002. Tuttavia, il flusso turistico non si è mai fermato, con 250.000 visitatori annuali che continuano ad attrarsi verso questa curiosità architettonica.
La vera svolta è arrivata nel 2018, quando un team di esperti ha rivelato che il faro era a rischio di crollo imminente a causa dell’erosione costiera. La soluzione proposta da un intraprendente costruttore danese è stata audace: sollevare il faro e installarlo su delle ruote per spostarlo 80 metri verso l’entroterra. Nel 2019, grazie a un investimento di 5 milioni di corone danesi, l’operazione è stata realizzata, salvando così il faro di Rubjerg Knude da un destino infausto.
Oggi, il faro con le ruote non è solo un simbolo di resilienza, ma anche un esempio di innovazione ingegneristica. Una storia che, tra romanticismo e ingegno, continua a incantare chiunque abbia il piacere di visitarlo.