Recenti indiscrezioni sul Piano strutturale di bilancio del governo italiano rivelano un possibile aumento delle accise sul gasolio, portando il prezzo del diesel a un incremento di circa 14 centesimi al litro. Questa mossa, denunciata dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC), mira ad allineare le tassazioni di benzina e gasolio, con un impatto significativo sui conducenti di veicoli a gasolio.
Attualmente, il prezzo medio nazionale del diesel è di 1,617 euro al litro, ma con l’adeguamento delle accise, il costo potrebbe aumentare drasticamente, passando da 61,74 centesimi a 72,84 centesimi per litro. Per un pieno di 50 litri, ciò comporterebbe un incremento di circa 6,77 euro, traducendosi in una spesa annuale aggiuntiva di oltre 160 euro per chi rifornisce frequentemente.
Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, sottolinea che, mentre è importante promuovere comportamenti più sostenibili, gli italiani attualmente non dispongono delle risorse necessarie per investire in veicoli ecologici o per rinunciare all’auto, essenziale per gli spostamenti quotidiani, soprattutto per il lavoro.
Le conseguenze di questo aumento non colpiranno solo i guidatori di diesel. Gli effetti si rifletteranno anche sui costi dei beni al supermercato, poiché l’aumento del costo del trasporto influenzerà i prezzi finali. Dona avverte che l’impatto inflazionistico potrebbe essere significativo, rendendo questa decisione un ulteriore carico per le famiglie italiane già in difficoltà. Con un extragettito previsto di oltre 2 miliardi di euro, il governo promette di reinvestire in iniziative ecologiche, ma per molti appare come un modo per gravare ulteriormente sui cittadini.