Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e attuale candidato repubblicano, si trova di nuovo al centro di polemiche per l’uso non autorizzato di musica durante le sue campagne. Recentemente, Jack White, noto musicista e fondatore dei White Stripes, ha manifestato la sua rabbia dopo aver visto un video in cui Trump sale a bordo di un aereo accompagnato dalla famosa canzone “Seven Nation Army” della sua band.
Il video, pubblicato da Margo Martin, vice direttrice delle relazioni pubbliche di Donald Trump, ha scatenato la furia di White. L’artista ha immediatamente reagito sui social media, esprimendo la sua indignazione e dichiarando di voler intraprendere azioni legali contro l’ex presidente e il suo team per l’uso non autorizzato della sua musica. “Non osate usare la mia musica, fascisti”, ha scritto White, aggiungendo che una causa legale è già in preparazione.
White non si è fermato qui, criticando anche Donald Trump per il suo comportamento durante una visita al cimitero di Arlington, trasformata in un’opportunità fotografica. Ha accusato Trump di mancare di rispetto ai veterani e ha auspicato che questo atteggiamento possa allontanare il supporto delle famiglie dei militari.
L’episodio con Jack White è solo l’ultimo di una lunga serie di proteste da parte di artisti contro l’uso non autorizzato delle loro canzoni nelle campagne di Trump. Recentemente, anche gli ABBA hanno protestato dopo che Trump ha utilizzato alcuni dei loro brani e video durante un comizio in Minnesota senza alcun permesso. Le canzoni in questione includono classici come “Dancing Queen”, “Money Money Money” e “The Winner Takes It All”.
Nel corso degli anni, molti altri musicisti hanno espresso disappunto per l’uso della loro musica da parte di Trump senza il loro consenso. Tra questi, Beyoncé, Céline Dion, i Foo Fighters, i Rolling Stones, Neil Young, Rihanna, i R.E.M., Steven Tyler degli Aerosmith, John Fogerty dei Creedence Clearwater Revival, i Linkin Park, Phil Collins, i Village People, Johnny Marr, Neal Schon dei Journey, e gli eredi di Sinéad O’Connor, Tom Petty e Isaac Hayes.
L’uso di musica senza autorizzazione in contesti politici è un tema controverso, con molti artisti che si oppongono fermamente all’associazione delle loro opere con politiche o figure che non supportano. La battaglia legale e pubblica tra Trump e questi artisti riflette una più ampia discussione sulla proprietà intellettuale e sul rispetto dei diritti degli artisti.