L’introduzione dei cartellini gialli e rossi nel calcio, ormai elementi fondamentali per segnalare ammonizioni ed espulsioni, risale alla fine degli anni ’60 grazie all’inglese Ken Aston. Aston, un ex arbitro che in seguito divenne un dirigente della FIFA, propose questa innovazione per la prima volta durante i Mondiali del Messico del 1970. Fino ad allora, le sanzioni venivano semplicemente annotate dagli arbitri senza alcuna segnalazione visibile al pubblico e ai giocatori.
L’idea gli venne, in maniera piuttosto curiosa, mentre era fermo a un semaforo. Aston notò come il semaforo utilizzasse i colori per indicare lo stato del traffico, e pensò che un sistema simile avrebbe potuto essere applicato al calcio per rendere più chiare le decisioni degli arbitri. Grazie a questa intuizione, dal 1973 i cartellini divennero parte integrante del regolamento ufficiale del gioco del calcio, facilitando la comprensione delle decisioni arbitrali sia per i giocatori che per gli spettatori.
Ken Aston contribuì anche ad altre innovazioni nel mondo del calcio. Nel 1974, introdusse l’uso della lavagna per indicare le sostituzioni, un sistema pensato per rendere più chiari e rapidi i cambi di giocatori durante le partite. Prima di questi contributi, Aston aveva già portato innovazioni mentre era ancora un arbitro in attività, come l’introduzione delle bandierine gialle per i guardalinee e l’uso della classica casacca nera per gli arbitri, che è diventata un simbolo del ruolo per molti anni.
Oggi, le idee di Aston rimangono fondamentali nel calcio moderno, contribuendo a rendere il gioco più trasparente e comprensibile per tutti.