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SAI PERCHE’…i Francesi prima hanno inventato il bidè e poi hanno smesso di usarlo?

Quando si viaggia all’estero, gli italiani spesso controllano subito se nelle stanze da bagno è presente un bidè. Questo apparecchio, considerato un simbolo di civiltà igienica, ha origini affascinanti e una storia complessa che spiega perché, nonostante la sua invenzione sia accreditata alla Francia, oggi non sia più così comune nei bagni parigini.

La Nascita del Bidè

Il bidè nasce in Francia nel periodo del Medioevo, ma i primi documenti lo descrivono come un’apparecchiatura usata nel XVIII secolo. Il termine “bidè”, che in francese indica un pony, riflette la forma originaria dell’apparecchio: una vaschetta sostenuta da quattro gambe su cui ci si sedeva a cavalcioni per lavarsi. La sua evoluzione lo portò a diventare un elemento di lusso nelle dimore nobiliari e alto-borghesi.

Il primo esempio documentato di bidè è datato 1726, situato nella casa di Madame De Prie, amante di Luigi-Enrico di Borbone-Condé. Inoltre, nel 1790, l’artista Louis-Léopold Boilly lo dipinse in uno dei suoi ritratti. Nonostante queste origini aristocratiche, il bidè non si diffuse subito come apparecchio comune.

L’Accoglienza e la Resistenza

Nel XVIII e XIX secolo, il bidè incontrò resistenze culturali e sanitarie. L’idea che l’acqua portasse malattie era prevalente tra i nobili, portandoli a evitare il bagno quotidiano. Inoltre, la diffusione del bidè nei bordelli francesi lo legò a una connotazione negativa, associandolo a pratiche immorali, soprattutto nei contesti religiosi e protestanti. Questa associazione influenzò negativamente la percezione del bidè nei paesi anglosassoni e germanici, dove rimane una rarità.

Tuttavia, con l’invenzione dei primi impianti idrici domestici nel XIX secolo, il bidè cominciò a diventare un apparecchio fisso e a diffondersi lentamente in Europa e in altre parti del mondo, come il Sudamerica e il Medio Oriente.

La Diffusione Post-Bellica e l’Obbligatorietà

La vera diffusione del bidè si verificò dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il boom economico che portò alla modernizzazione delle abitazioni. In Italia e Portogallo, l’installazione del bidè divenne obbligatoria per legge, con la funzione di garantire standard igienico-sanitari più elevati. In Italia, questa norma è ancora in vigore grazie al decreto ministeriale del 1975.

L’Abbandono in Francia

Contrariamente all’Italia, la Francia ha visto un progressivo declino dell’uso del bidè dagli anni ’70, in particolare nelle grandi città come Parigi. Questo cambiamento è stato motivato dalla necessità di ottimizzare lo spazio e ridurre i costi. Sebbene il bidè sia meno comune oggi, continua a essere presente e utilizzato in alcune case, sebbene in misura molto minore rispetto al passato.

Il Presente e il Futuro

Oggi, il bidè trova varianti moderne come i wc ibridi e i washlet in paesi come il Giappone, che hanno sostituito o integrato l’apparecchio tradizionale con soluzioni più avanzate. In Francia, nonostante la sua diminuzione d’uso, il bidè rimane comunque più diffuso rispetto ad altre nazioni come la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove il suo utilizzo è estremamente raro e in fase di crescita solo in alcuni ambiti.

Il viaggio del bidè dalla Francia all’Italia e oltre è una testimonianza delle variazioni culturali e delle diverse priorità igieniche nel tempo. Mentre gli italiani lo considerano un elemento essenziale, la sua presenza e uso variano notevolmente a livello globale, riflettendo le peculiarità e le evoluzioni delle abitudini di vita e delle percezioni sanitarie.

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