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SAI CHE…è stato scoperto come gli antichi Egizi curavano il cancro

Un recente intervento di alta chirurgia su un cranio antico scoperto ha aggiunto un altro mistero al puzzle dell’antico Egitto. Un cranio, classificato come numero 236, appartenente a un giovane uomo di circa 30-35 anni, risalente a oltre 4.000 anni fa, ha rivelato segni di un intervento chirurgico presumibilmente correlato al cancro. Dalle analisi microscopiche è emersa una lesione di grandi dimensioni, compatibile con un tumore, insieme a circa 30 lesioni metastatizzate sparse nel cranio.

Gli studiosi hanno notato segni di taglio attorno a queste lesioni, suggerendo un tentativo di rimozione chirurgica con strumenti appuntiti, come uno strumento metallico. Questo suggerisce che gli antichi egizi potrebbero aver eseguito interventi chirurgici sperimentali o esplorazioni mediche correlate al cancro. Sebbene fossero abili in medicina, gli antichi egizi affrontavano ancora sfide nella comprensione e nel trattamento del cancro.

Per esplorare ulteriormente il ruolo del cancro nell’antichità, gli studiosi hanno studiato un altro cranio, E270, appartenente a una donna di età superiore ai 50 anni, risalente a oltre 2.000 anni fa. Questo cranio mostra una grande lesione compatibile con un tumore osseo, suggerendo che il cancro potesse essere una malattia comune anche in tempi antichi.

Il cranio E270 presenta anche lesioni guarite da traumi, probabilmente causate da violenza. Questo solleva domande sulla partecipazione delle donne ai conflitti nell’antichità e sfida i modelli patriarcali tradizionali. La scoperta di interventi chirurgici anticancro e lesioni da violenza su crani antichi offre una nuova prospettiva sulla medicina e sulla società dell’antico Egitto.

Queste scoperte archeologiche e mediche ci permettono di riconsiderare il passato e di apprezzare meglio la complessità della medicina e della società antica. L’antico Egitto continua a svelare nuovi enigmi, dimostrando che anche nelle antiche civiltà c’erano sforzi per affrontare le malattie e comprendere il corpo umano, anche se con tecnologie e conoscenze limitate rispetto ai nostri tempi.

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