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La Francia blocca le sigarette elettroniche usa e getta: e l’Italia?

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Il governo francese si prepara a combattere le “puff”, le popolari sigarette elettroniche usa e getta, che hanno ottenuto una vasta diffusione, soprattutto tra i giovani. A settembre 2023, il primo ministro francese Elisabeth Borne ha annunciato una serie di misure anti-fumo che dovrebbero entrare in vigore entro la fine dell’anno, tra cui il divieto di utilizzare i dispositivi monouso.

Queste misure seguono l’esempio di altri paesi, come Germania e Nuova Zelanda, che hanno vietato tali dispositivi, mentre in Australia è richiesta una prescrizione medica per usarli, e in Belgio la vendita online è vietata. Anche Regno Unito e Irlanda stanno valutando misure simili a quelle proposte in Francia.

Alla base di tali provvedimenti ci sono studi scientifici autorevoli, tra cui uno condotto dall’Accademia Nazionale di Medicina francese. Questi studi evidenziano come le sigarette elettroniche monouso, vendute a prezzi accessibili presso i tabaccai e che offrono una grande quantità di boccate, rappresentino una minaccia particolarmente insidiosa per i bambini e gli adolescenti. Questi dispositivi creano un’abitudine gestuale che potrebbe spingere i giovani a interessarsi al tabacco con l’età. Inoltre, l’aspetto colorato e i sapori che richiamano i dolciumi delle “puff” sembrano mirare in particolare alla fascia giovanile. Una ricerca condotta dall’Alleanza Contro il Tabacco ha confermato che circa il 13% dei ragazzi tra i 13 e i 16 anni ha sperimentato le sigarette elettroniche monouso almeno una volta.

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A questa preoccupazione per la salute pubblica si aggiunge quella per l’ambiente. Uno studio britannico ha rivelato che più di un milione di dispositivi monouso vengono gettati nell’immondizia ogni settimana. Questi oggetti, composti principalmente da plastica, contengono una mini batteria al litio non rimovibile, sali di nicotina e tracce di metalli pesanti, rappresentando una seria minaccia per l’ambiente.

Attualmente, l’opinione pubblica in Francia sembra sostenere le misure del governo, considerandole una vittoria contro l’industria del tabacco. Si auspica che anche in Italia si possa presto discutere seriamente di questa problematica.

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